Neuroni
ipotalamici che vincono lo stato ansioso
DIANE RICHMOND
NOTE E
NOTIZIE - Anno XXII – 25 ottobre 2025.
Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale
di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a
notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la
sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici
selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori
riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.
[Tipologia del testo: RECENSIONE]
Lo stato ansioso,
come gli equivalenti stati funzionali murini caratterizzati da iper-attivazione
dei sistemi dello stress, può considerarsi una condizione di riduzione o
temporanea interruzione di varie attività fisiologiche, tale da rappresentare una
forma protratta ma di minore espressione dell’assetto di emergenza tipico della
fight or flight response. In circostanze che minacciano la vita di un
animale, l’assetto reattivo che corrisponde all’adattamento funzionale dello
stato ansioso umano continua, tuttavia, ad assicurare la soddisfazione di
alcuni bisogni elementari che, ordinariamente, sono soddisfatti all’interno di
un’organizzazione funzionale che segue un criterio opposto a quello
dell’emergenza/ansia. Si indaga da tempo su come ciò avvenga e sia possibile
ma, finora, i meccanismi neuronici che facilitano le strategie adattative in
grado di superare l’ostacolo dell’attivazione ansiosa non sono stati
individuati.
Rebecca Figge-Schlensok e
colleghi sono giunti a individuare una popolazione di neuroni nell’ipotalamo
laterale del topo, caratterizzata dall’espressione di recettori per la leptina,
che contrastano lo stato equivalente dell’ansia e facilitano risposte
adattative essenziali.
(Figge-Schlensok
R. et al., A lateral hypothalamic neuronal population expressing leptin
receptors counteracts anxiety to enable adaptive behavioral responses. Nature
Neuroscience – Epub ahead of print doi:
10.1038/ s41593-025-02078-y, October 20, 2025).
La
provenienza degli autori è la seguente: Institute for Systems Physiology, Faculty
of Medicine, University of Cologne/University Clinic Cologne, Cologne
(Germania); Cluster of Excellence Cellular Stress Responses in Aging-Associated
Diseases (CECAD), University of Cologne, Cologne (Germania); European
Neuroscience Institute, A Joint Initiative of the University Medical Center
Göttingen and the Max Planck Institute for Multidisciplinary Sciences,
Göttingen (Germania); Institute of Medical Statistics and Computational
Biology, Faculty of Medicine, University of Cologne, Cologne (Germania); Center
of Molecular Medicine Cologne (CMMC), University of Cologne, Cologne (Germania).
Il gruppo di ricerca tedesco ha adottato un approccio
sperimentale basato sull’imaging del calcio per singola cellula e su
manipolazioni di attività specifiche per tipo cellulare in topi svegli e
normalmente agenti nella loro ordinaria routine.
Nell’ipotalamo laterale (LH) del topo, sostanzialmente
equivalente del nucleo ipotalamico laterale del cervello umano, Rebecca Figge-Schlensok e colleghi hanno
identificato delle sub-popolazioni di cellule nervose sensibili alla leptina
per l’espressione di numerosi recettori (LepRLH),
e caratterizzate dalla capacità di codificare stimoli ansiogeni.
Una prima osservazione,
condotta negli animali modello di uno stato neurofunzionale dell’organismo
caratterizzato da un alto livello di ansia, ha rilevato che i neuroni LepRLH presentavano una scarsa capacità
discriminativa fra i diversi stimoli ansiogeni, e risultavano efficacemente
inibiti da stimoli provenienti dalla corteccia prefrontale.
Una seconda osservazione ha
evidenziato come queste cellule nervose LepRLH
consentivano ai ricercatori di predire il livello di reazione simil-ansiosa del
singolo animale in cui erano attive.
Una terza osservazione, che
noi consideriamo anche la parte più rilevante del lavoro, ha verificato che l’attivazione
dei neuroni LepRLH consentiva le
seguenti risposte adattative nonostante l’influenza della reazione di stress
cronico/simil-ansiosa:
1)
esplorazione di nuovo terreno;
2)
mangiare, ossia riuscire ad alimentarsi nonostante l’ambiente ansiogeno;
3)
in un modello patologico
sperimentale di anoressia nervosa, il riuscire a limitare la locomozione
eccessiva e maldattativa.
Da questi esiti dello studio
si evince che le sub-popolazioni di neuroni esprimenti recettori della leptina
nell’ipotalamo laterale abilitano il soddisfacimento adattativo di
bisogni vitali, superando il condizionamento determinato dall’assetto equivalente
agli stati ansiosi umani, e tale proprietà funzionale si esprime in condizioni
sia fisiologiche che patologiche.
L’autrice della nota ringrazia
la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle
recensioni di
argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito
(utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).
Diane Richmond
BM&L-25 ottobre 2025
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